Operaio denuncia l’amianto e viene subito licenziato | Il servizio choc delle Iene

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Operaio denuncia l’amianto e viene subito licenziato | Il servizio choc delle Iene

operaio licenziato denuncia amianto

Eravamo io e mio figlio presenti, c’era il monitor lì in ospedale..abbiamo subito capito che si stava spegnendo piano piano. Saverio soffriva di mesotelioma pleurico, che è la forma più grave di cancro al polmone”.
Queste sono le parole della moglie di Saverio, operaio di Reggio Calabria scomparso nel 2015 a causa dell’amianto. Il programma televisivo Le Iene si è interessato del caso, mandando in onda un video choc dove a parlare è Nino, il fratello di Saverio.
Saverio era uno di quegli operai che per una vita intera aveva fatto con passione e dedizione sempre lo stesso mestiere: il ferroviere, ignaro del fatto che un giorno proprio quel lavoro che tanto amava gli sarebbe costato la vita.

Nino, il fratello di Saverio, è stato licenziato subito dopo aver denunciato alla Procura della Repubblica la presenza di Eternit negli impianti ferroviari dove lavorava suo fratello. In quel periodo era stato nominato responsabile per la sicurezza dei lavoratori, ed aveva più volte contattato le autorità di Reggio Calabria per segnalare la presenza di amianto nella struttura che ospitava la Manutenzione Convogli. Proprio da questo momento inizia la sua odissea. Nino dopo le denunce fu subito demansionato e trasferito in un’altra sede. Dopo numerosi provvedimenti disciplinari, anche il licenziamento non si fa attendere, per giunta un licenziamento “per giusta causa”, come dichiarato dai suoi superiori.
Ma le segnalazioni di Nino fortunatamente non sono state vane. Sette mesi dopo la sua denuncia inizia finalmente la bonifica dell’impianto e dei capannoni, per un totale di 34 tonnellate di Eternit rimosse con successo. Gli operai provvisti di tute hanno lavorato duramente per la bonifica delle lastre in Eternit presenti nelle ferrovie. Roberta Rei, inviata del programma televisivo Le Iene, ha intervistato il superiore di Nino, il quale ha ribadito ancora una volta la legittimità del licenziamento. Nessun legame dunque tra questo e le ripetute denunce dell’operaio.

La bonifica dell’area è iniziata il 22 gennaio 2018, mentre le denunce di Nino sono partite nel 2015. “La mia battaglia è stata vinta” afferma Nino, “Anche se non dovessi più rientrare a lavoro ho ottenuto quello che volevo: l’eternit non c’è più. Continuerò a guardare i miei treni da lontano“. Nonostante l’amianto sia stato bandito ufficialmente nel 1992, sono ancora molti i lavoratori che negli ultimi anni hanno perso la vita dopo aver lavorato a stretto contatto con questo materiale, che se mal conservato e inalato può causare patologie molto gravi.
La Segreteria Nazionale del Sindacato Orsa Ferrovie ha richiesto ufficialmente di sottoporre a visita medica tutti i dipendenti che per anni hanno lavorato a stretto contatto con l’amianto, per potersi accertare delle condizioni di salute delle persone esposte a rischio.
Lo stesso sindacato ha espresso i propri dubbi in merito alla questione del licenziamento di Antonino Pulitanò, che è avvenuto proprio dopo le ripetute denunce.
La cosa più grave, sostiene ORSA, proprio perché le bonifiche per superfici contenenti amianto risalgono alla legge 257 del 1992, “è che da tantissimi anni nulla è stato fatto, esponendo molti lavoratori tutti i giorni a quella pericolosa superficie presente sulle loro teste”.

 

I Bipiani in amianto di Ponticelli | I capannoni dimenticati da tutti 

Questa non è la prima volta che Le Iene si interessano al tema dell’amianto e alle sue vittime. Nel febbraio 2017 fu mandato in onda un altro servizio girato a Napoli da Nadia Toffa. Dopo l’emergenza del terremoto in Irpinia sono stati edificati dei capannoni chiamati “Bipiani”, dei container costruiti interamente in amianto, dove tutt’oggi vivono molte persone.
Gli abitanti dei Bipiani di Ponticelli respirano tutti i giorni l’amianto, molti di loro hanno figli disabili e sono stati colpiti da diversi tumori.

Siamo dimenticati da tutti” dicono gli abitanti di Ponticelli. Nadia Toffa si è rivolta direttamente alle autorità comunali della Campania, che hanno confermato la loro volontà di abbattere al più presto le strutture contenenti amianto. Ma ad oggi purtroppo non ci sono state ancora novità rilevanti, e gli abitanti di Ponticelli sono ancora in attesa che vengano stanziati i finanziamenti necessari per la rimozione dell’amianto.

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